Cos’è l’ansia?

ANSIA

Quando l'ansia diventa un problema
e quando invece può essere un salvavita

Cos'è l'ansia?

Dott.ssa Silvia Findanno

La parola ANSIA è oramai sempre più largamente utilizzata, tuttavia non sempre l’idea che ne abbiamo può dirsi del tutto appropriata. Per tale motivo partirei con il cercare di darne prima di tutto una definizione quanto più semplice ma allo stesso tempo chiara possibile partendo da una semplice domanda…

Cos'è l'ansia?

L’ansia può essere definita come un insieme di reazioni ( fisiologiche, cognitive e comportamentali) che si attivano in risposta ad uno stimolo (esterno o interno) che percepiamo come potenzialmente pericoloso.

E’ importante a tal proposito fare una precisazione; contrariamente a come siamo abituati a pensare, la parola ansia non deve necessariamente assumere un’accezione negativa, e quindi essere ritenuta un disturbo, un qualcosa di patologico e quindi da curare ed eliminare quanto prima. Essa si configura piuttosto come un’emozione di base, quella che, in termini adattivi, evoluzionistici, ci consente di attivare e mobilitare il nostro corpo e le nostre risorse mentali al fine di affrontare una data situazione che si potrebbe rivelare per noi pericolosa. Vista in questa prospettiva, l’ansia può essere considerata non solo un’emozione al pari di tutte le altre, e quindi con un suo specifico ruolo e funzione, essa si configura anche come un qualcosa di estremamente utile e prezioso per la nostra tutela e sopravvivenza. E’ ciò che ci consente di ravvisare una potenziale minaccia e valutare la strategia migliore per poterla affrontare e superare.

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l'ansia non è un qualcosa di negativo
ragazza con d'isturbo d'ansia

A tal proposito si rende necessario distinguere l’emozione dell’ansia dall’emozione della paura:

  • la prima è orientata al futuro, e quindi improntata ad una sorta di analisi di scenari che potrebbero verificarsi secondo determinate modalità, potendoli così gestire in modo adeguato non appena si verificheranno;
  • la paura invece è essenzialmente caratterizzata da un senso di immediatezza, si attiva nel momento stesso in cui lo stimolo minaccioso si presenta ed è ciò che sottende alla nostra reazione naturale ed automatica di “attacco o fuga”.

In altri termini, è grazie alla paura che decidiamo immediatamente di attaccare (affrontare) o fuggire (metterci in salvo) da quel qualcosa o qualcuno che sentiamo
metterci in pericolo, il nostro corpo, in uno stato di “arousal” si prepara immediatamente al presentarsi del pericolo (reale o percepito). Mentre è merito dell’ansia se riusciamo ad anticipare un simile contesto sottraendocene a prescindere, in tal senso è “anticipatoria”, poiché attiva una tensione muscolare, uno stato di vigilanza costante e comportamenti di evitamento.

Sulla base di quanto detto, diviene chiaro che

il discriminante tra “salute mentale” e “disturbo mentale” non è dato dall’assenza o presenza di ansia, quanto piuttosto dall’intensità e frequenza con la quale questa si presenta.

Entro certi limiti, come detto, non solo è “normale” ma addirittura utile, se non indispensabile (probabilmente senza di essa ci esporremmo costantemente a situazioni rischiose e pericolose, di fronte alle quali potremmo non sempre avere una risposta e delle strategie adeguate).

disturbo d'ansia
uomo affetto da disturbo dell'ansia

Tuttavia nel momento in cui assume un ruolo predominante rispetto alle altre emozioni, e quindi si attiva in risposta ad un qualsiasi stimolo (es. ansia generalizzata), oppure con intensità sproporzionata rispetto all’effettiva entità dello stimolo (es. fobia specifica), o ancora, quando emerge correntemente senza un motivo apparente (es. attacchi di panico), può allora cominciare ad assumere connotati di disturbo, e quindi rappresentare un limite, un disagio ed una sofferenza per la persona che ne è investita. Senza contare le strategie di evitamento che andrebbe a comportare; se un dato contesto, persona o stato interno ha suscitato in passato una forte, spaventosa e dolorosa reazione ansiosa, è estremamente probabile che l’individuo da quel momento in poi cercherà in ogni modo di evitare che quello scenario si ripeta. Potrebbe allora cominciare a non voler più andare al lavoro, a non riuscire più a relazionarsi con le altre persone, fino addirittura a non poter uscire più di casa. In questi casi, la compromissione che l’ansia comporta è “clinicamente significativa” rispetto ad uno o più ambiti di vita della persona, andando a strutturare un vero e proprio disturbo d’ansia.

 

Affrontare alcuni ostacoli della vita da soli, a volte può rivelarsi difficile, talmente tanto da dover ricorrere al sostegno di un professionista. Ci vuole molto coraggio ad ammettere di aver bisogno di aiuto e di essere pronti ad intraprendere un percorso volto al raggiungimento del benessere psicofisico.

Sono la Dottoressa Silvia Findanno, psicologa e psicoterapeuta, ricevo su appuntamento presso il mio studio a Perugia, strada Santa Lucia n. 52 e a domicilio nel territorio Umbro. Per prenotare un appuntamento conoscitivo o per qualsiasi dubbio o informazione, puoi contattarmi al numero 340 15 30 973 o via email dottoressa.findanno@gmail.com.